Banalmente spesso si ritiene che sia sufficiente motivare le persone che lavorano in un’azienda con premi in denaro, erogati al raggiungimento di determinati obiettivi. Analizzando i dati che ho ricavato in oltre vent’anni di esperienza lavorativa nel settore risorse umane, mi sono reso conto che non è sempre e solo la leva economica a far raggiungere gli obiettivi di crescita di un’azienda.
Ovvero non è solo il denaro che stimola le persone a fare e dare di più; molto spesso sono presenti anche altri fattori. Le persone sono individui singoli; ciascuno di noi è diverso ed unico e spesso anche le motivazioni che ci spingono ad agire in un determinato modo sono altrettanto uniche. Senza avere la pretesa di analizzare tutte queste tipologie motivazionali, vediamone le principali. Ma come possiamo fare per sapere quali sono queste motivazioni? Molto semplicemente dovremo chiederlo alle persone che lavorano con e per noi.
Scopriremo così che alcuni collaboratori desiderano avere più tempo libero per poter meglio gestire i propri interessi o i doveri familiari, quindi il premio atteso e concordato potrebbe non essere espresso in denaro, ma in ore o giorni di ferie. Poi troveremo persone interessate a poter lavorare seguendo un orario specifico, oppure flessibile: la possibilità quindi di poter ottenere questo beneficio stimolerà la determinazione di coloro che ne sentono la necessità molto più di un premio di natura economica.
Alcune persone desiderano crescere ed acquisire nuove e sempre maggiori competenze: in questo caso un corso di formazione costituirà il giusto riconoscimento al raggiungimento dell’obiettivo assegnato. Ancora, ci sono persone che ambiscono ad avanzamenti di carriera, qualifiche superiori, responsabilità maggiori e non per poter godere di un progresso di stipendio, ma per soddisfazione personale, prestigio, ambizione.
Meno comuni, ma non per questo da trascurare, sono tutte quelle motivazioni che sfuggono ai canoni della standardizzazione e che sono tipici di un periodo della nostra vita o di interessi e necessità molto particolari. Sapere cosa può davvero motivare una persona a dare di più è la leva fondamentale per poter ottenere il massimo da quest’ultima e, soprattutto, senza che essa se ne lamenti; anzi molto probabilmente ci ringrazierà.
Queste sembrano considerazioni banali, ma non lo sono affatto, perché una delle principali cause che portano le persone a cambiare lavoro, o datore di lavoro più precisamente, è proprio la mancanza di motivazioni. Non passa giorno che non me lo senta ripetere almeno un paio di volte.
Naturalmente il tutto dev’essere giocoforza compatibile con l’organizzazione aziendale, questo è ovvio. Ma, molto spesso, l’aver presente cosa vorrebbe davvero un nostro collaboratore o collaboratrice ci consentirebbe di evitare improvvise dimissioni e di raggiungere risultati migliori in termini di fatturato, redditività, produttività, customer satisfaction, brand reputation. Non male, no?
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