Cercare il candidato perfetto non è semplice, vediamo insieme
perché.
All’inizio di ogni processo di ricerca e selezione del personale, il
recruiter costruisce la job description, servendosi delle informazioni
che l’azienda cliente gli ha fornito e che normalmente riguardano le mansioni
da svolgere, le hard e le soft skills e, in generale, tutti i requisiti che il
candidato dovrebbe possedere.
Dopodiché, il recruiter delinea la profilazione del candidato ideale,
basandosi sulla attrattività del ruolo rispetto al mercato del lavoro e le
caratteristiche ideali che la persona dovrebbe possedere. In questo caso, oltre
ai requisiti richiesti, vengono presi in considerazione altri elementi, come la
carriera, la distanza dal posto di lavoro, gli orari in funzione di eventuali
attività extralavorative, ecc…
Quando si arriva poi alla valutazione dei candidati attraverso i colloqui per
formare la “rosa di candidature”, il recruiter deve saper valutare il
potenziale delle persone e tutti quegli aspetti, positivi e negativi, che
possono avvicinare o allontanare il potenziale candidato da quello
ideale.
Infatti, il recruiter deve saper intercettare il reale potenziale della
persona nel modo più oggettivo possibile, esaminando attentamente eventuali
punti negativi assieme al cliente e capire se possono costituire un reale “problema”
o se, invece, possono essere accettati.
VERRANNO MESSI SULLA BILANCIA PREGI E DIFETTI?
Non esattamente. Per esempio: una distanza di oltre 40
km dal posto di lavoro può essere un elemento da mettere sul piatto delle
negatività?
Dipende: se parliamo di un ruolo medio basso la risposta è sì, ma se stiamo
selezionando un Sales Director, la distanza non costituisce nemmeno un elemento
di valutazione.
Naturalmente, più le candidature proposte si avvicineranno a quella ideale, maggiori
saranno le possibilità di un valido e duraturo inserimento della risorsa in azienda.
MA QUINDI, QUANDO UNA CANDIDATURA, ANCHE SE IDONEA, NON VA PROPOSTA?
Questo accade quando ci sono elementi che potrebbero rappresentare un
“ostacolo”, come una distanza eccessiva dal posto di lavoro, un
desiderio di crescita professionale che l’azienda non potrebbe soddisfare, o
una “fuga” dal posto di lavoro che porta il candidato ad accettare un’offerta
non per interesse, ma per il bisogno di “scappare” dal suo attuale impiego.
Naturalmente, i motivi che allontanano una candidatura reale da quella
ideale sono svariati e vanno sempre analizzati con la massima serietà per tutelare
sia l’azienda cliente che il candidato.
Per questo, la scelta di rivolgersi a una Società di Ricerca e Selezione,
come Studio Mantini, permette alle aziende di affidarsi all’esperienza di
recruiter che si occuperanno della ricerca e selezione del candidato migliore
per quel ruolo.
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